Cicchitti: "La Lombardia vuole cambiare le cose"
- Pubblicato: 14 Novembre 2015
Alla fine del mese di novembre si svolgerà presso il Centro Sportivo Bonacossa di Via Mecenate a Milano un’importante riunione con le società lombarde per fare il punto della situazione e per pensare al futuro. La Lombardia continua ad essere un’isola felice rispetto al movimento nazionale ma la volontà è quella di cambiare le cose a più ampio raggio come sottolinea Marcello Cicchitti: “La Lombardia vuole cambiare perché dietro c’è quel malcontento di cui avevamo già parlato in precedenza. Questo ha dato vita al prossimo incontro delle società lombarde fissato per il 27 novembre”.
Un malcontento che a detta di Cicchitti sta ora interessando anche le società di altre regioni: “Ho avuto e sto avendo incontri e telefonate con dirigenti di tutta Italia; stanno aumentando a livello locale e regionale nutriti gruppi di società che si sono cimentate in un’attività di critica costruttiva che ha portato a giudicare negativa, insufficiente e arida l’attuale gestione della nostra Federazione”.
Di cosa si lamentano le società? “Come avevo già accennato la volta scorsa tutto nasce da una strana volontà di tenere una federazione nell’immobilismo con numeri di tesserati che non aumentano perché non vengono cercati, così da mantenere la nostra Federazione una piccola realtà sportiva con piccoli problemi da risolvere e facilmente controllabile dal potere federale centrale. L’unica preoccupazione è stata quella di dotarsi di un’immagine interna bella di facciata ma vuota di contenuti. Un bel vestito con sotto niente …”.
Quali sono le aree di intervento immediato reclamate dalla società durante i suoi incontri? “Dalla gestione di questi ultimi 12 anni le nostre Società probabilmente si aspettavano una esplosione di numeri, di risultati, di tecnica … il tutto rivolto all’incremento dei giocatori e dei praticanti, si attendeva la realizzazione dei centri regionali federali-societari dove far lavorare ottimi tecnici e maestri in grado di far crescere i centri, i ragazzi ed i numeri. Un’altra nota dolente riscontrata è quella di non aver aperto un canale diretto con gli istituti scolastici e in particolar modo quelli della scuola primaria. Ho percepito il bisogno di nuovi interventi urgenti come ristrutturare completamente l’area amatori, veterani e promozionale che ha una grossa potenzialità oggettiva nel nostro movimento. Posso ancora dire di aver percepito anche l’importanza di dare a tutte le società italiane di tennistavolo una reale e concreta assistenza legale, fiscale, tributaria e amministrativa per una serena gestione e crescita sportiva e per evitare di assistere alcune tristi vicende come quelle recentemente vissute da alcune società anche della nostra regione”.
Ma Marcello Cicchitti perché si fa portavoce di questo malcontento? “Faccio una premessa: io ho iniziato a giocare a 15 anni e gioco ancora …. ho fondato e fatto crescere società come il TT Saronno, il Corona Ferrea e di recente la SSD Milano Sport. Mi sono poi dedicato a riqualificare e rilanciare il più grande Centro Sportivo dedicato al Tennistavolo in Italia. La mia vita dedicata al tennistavolo ha ovviamente viaggiato in parallelo con quella familiare e lavorativa sicuramente più importanti e ricche di grosse soddisfazioni .
M è proprio questa mia origine sportiva radicata nel tennistavolo che mi obbliga a non restare insensibile davanti a tutte queste esternazioni di insoddisfazione”. Bisogna dunque cambiare qualcosa per far decollare il tennistavolo ? “È fondamentale dar vita ai CENTRI REGIONALI-SOCIETARI dove possono crescere i ragazzi insieme ai loro tecnici, come avviene nel tennis ad esempio, senza sradicarli dalla proprie società o senza assistere a fughe davanti a false promesse. Proprio per questo non concepisco una federazione nella quale il “massimo vertice” trova fonte di vita solo dalla politica di piccolo cabotaggio … non può andare bene che in una federazione sportiva il “massimo vertice” non abbia capacità, esperienza e/o storia tecnica legata al tennistavolo … come posso spiegare e sapere se non sono mai sceso in campo !!!”. L’obiettivo è far diventare l’Italia una nazionale di riferimento nel tennistavolo? “Il desiderio che ho nel cuore è identico a quello di tanti altri amici e cioè quello di percorrere insieme una nuova strada che riqualifichi il mondo del tennistavolo facendolo posizionare al termine dei prossimi 4 anni ai livelli che gli competono …. in linea con altre nazione europee di riferimento quali … forse non da subito …. Germania e Francia”.