Il bilancio di fine stagione con il Vice Presidente Fitet Lombardia Marcello Cicchitti: "Lombardia isola felice, ma il tennistavolo ha bisogno di cambiamento"
- Pubblicato: 25 Luglio 2015
È andata in archivio da ormai qualche settimana un’altra importante stagione agonistica per il Comitato Fitet della Lombardia e per le squadre della regione e anche questo è stato un anno ricco di soddisfazione per i nostri atleti che hanno primeggiato in tantissime categorie sia maschili che femminili. La nostra regione si è dunque confermata ancora ai vertici del panorama pongistico nazionale con il fiore all’occhiello degli stage regionali giovanili che hanno permesso ai nostri atleti di perfezionarsi ulteriormente attraverso incontri e allenamenti mirati.
Una grande soddisfazione è espressa anche dal Vice Presidente del Comitato Fitet della Lombardia Marcello Cicchitti che spiega: “I risultati ottenuti in Lombardia sono stati apprezzati e valutatati positivamente da tutte le società della regione. I numeri, per quanto ci riguarda come Comitato regionale, sono aumentati sia nei campionati che nei tornei anche se purtroppo parliamo di una piccola goccia nel mare rispetto a quello che succede nel mondo dello Sport Italiano ed Europeo”.
In Lombardia si lavora dunque con serenità? “Certamente questo perché i rapporti umani e di collaborazione con i dirigenti e i tecnici di tutte le società – prosegue il Vice Presidente Fitet Lombardia – sono ottimi e di grande stima” - e ancora - “tutti stiamo remando con passione e verso la stessa direzione, tutti si impegnano e lavorano nella propria Società con la certezza di un riconoscimento di merito e apprezzamento dei risultati ottenuti”.
Nel futuro di Marcello Cicchitti c’è la volontà di dedicare ancora più spazio al tennistavolo dopo il riuscitissimo progetto del Centro Bonacossa (la struttura più importante d’Italia nata a Milano in Via Mecenate per volere del dirigente lombardo): “Il Centro è una cosa che sta funzionando ormai alla perfezione e sono i numeri a dircelo perché abbiamo circa 100 agonisti, 250 praticanti amatori e un totale di quasi 2000 tesserati promozionali che animano la struttura. Sono numeri incredibili che mi lasciano molto soddisfatto”.
Qual è il segreto di tanto successo? “Certamente è la modalità con cui è stato disegnato e strutturato il Centro con 20 tavoli fissi e 5 tecnici sempre a disposizione oltre al coordinatore Yang Min (qui nella foto i due insieme al comico Raul Cremona) che non penso abbia bisogno di presentazioni. L’investimento è stato importante (1.8 milioni di euro), ma la mia più grande soddisfazione è quella che, dentro al Bonacossa, si respira passione e poi ancora passione per il tennistavolo”.
Soddisfazioni personali e lavorative che non hanno fermato l’entusiasmo di chi vuole far migliorare ancor di più il tennistavolo: “Grazie alle mie ultime scelte lavorative sono riuscito a trovare più spazio da dedicare all’attività federale e non all’interno della sola Lombardia; l’obiettivo è quello di poter arrivare, nel breve, a dedicarmi a tempo pieno al tennistavolo in tutte le sue forme insieme a tutti gli amici che ancora vivono e credono in questo sport”.
La volontà però è anche quella di poter migliorare le cose perché, nonostante la Lombardia sia considerata un’isola felice, non tutto funziona alla perfezione: “Ovunque mi trovi, mentre sono al tavolo a giocare una partita o in panchina a seguire un atleta o quando sono in una riunione alla presenza di molte Società o al telefono con Dirigenti di Tennistavolo, parlando con le persone percepisco malcontento, delusione e ancor di più rassegnazione. Dopo tanti anni siamo ancora un paese pongisticamente sottosviluppato e siamo una delle discipline italiane con meno tesserati (0.3% dei praticanti) nonostante la nostra sia una disciplina che tutti hanno provato amatorialmente almeno una volta nella vita”.
Questo immobilismo ha delle conseguenze: “La mancanza di numeri porta alla mancanza di pubblico e di conseguenza di sponsor, assenza dei mass media e poca credibilità verso le istituzioni e questo purtroppo chiude il cerchio perché così non si favoriscono né la pratica né i tesseramenti”.
La cosa peggiore è vedere società e dirigenti che non lavorano per il bene del movimento e dei suoi tesserati, ma solo per piccoli tornaconti personali: “Il malcontento di cui parlavo continua perché in questi ultimi anni si è diffuso un brutto vizio che è quello di veder fuggire giovani dalle società più piccole verso altre che favoriscono, millantando credito, l’ingresso degli atleti in realtà più prestigiose, sradicando i ragazzi dai loro ambienti e paventando agli stessi e loro famiglie aspettative luminose e ricche di soddisfazioni tecniche ed economiche. Le società che ricevono questi “fuggitivi” beneficiano del faticoso lavoro svolto dai tecnici delle società di provenienza a cui non rimane nulla …. anzi no rimane solo la delusione perché si vedono rapinate dei loro investimenti sportivi, mentre le società che strappano questi ragazzi alla concorrenza possono godere di incremento di voti e contributi economici praticamente senza fare nulla. La cosa triste è che al compimento del 18° anno quei ragazzi non servono più per i tornaconti politici; vengono rispediti a casa o iniziano una vita da girovaghi senza meta, perché non producono più alcun voto alla Società. Per le Società che operano con questo sistema di appropriazione sportiva indebita i voti apportati dai ragazzi delle categorie giovanili pesano per il 70%-80% rispetto a quelli complessivi.”
La volontà è quella di provare a cambiare le cose dunque e rendere il nostro sport migliore: “Dopo 40 anni di pratica ho deciso che il tennistavolo non può continuare in questo modo perché così si va verso un lento e inesorabile declino. Il nostro sport è fermo, non ci sono prospettive né per le Società e i tecnici né tanto più per gli atleti che, sempre più disillusi dal modesto ambiente in cui vivono, non riescono a trovare una realtà societaria che contribuisca alla loro crescita ed alla loro sicurezza economica. Bisogna imparare nuovamente a sognare una migliore progettualità sportiva … una sorta di cambiamento a breve …. mi auguro che per il prossimo quadriennio questo sogno si realizzi. Rafforzo il concetto dicendo che per il bene e il successo del nostro sport deve essere congelata la logica che porta a un impegno di forze volto al rastrellamento di voti, mettendo in secondo piano il discorso tecnico, sportivo e promozionale che in realtà dovrebbe essere sempre predominante. Sembra che l’unico desiderio di alcune nostre Società sportive sia quello di continuare a guadagnare voti con tutti gli stratagemmi possibili e con l’unico scopo di governare un’organizzazione …. non quello di pensare alla sua crescita e al suo successo. Questa logica ha reso arido e povero il nostro ambiente perché i dialoghi avvengono con la pregiudiziale legata al peso politico e ai voti della società e non alle qualità tecniche che esprime o potrebbe esprimere la stessa. Per dare il via ad una nuovo percorso con un nuovo slancio, dobbiamo riaprire lo spirito liberandoci da logiche vecchie che devono essere abbattute e abbandonate per almeno un quadriennio. Impegnamoci per ridare vita al Tennistavolo ! Buone vacanze a tutti”.